Le Fondazioni A2A
14 Dicembre 2022

Riparazione del traliccio n. 322 della linea di trasmissione AEM Fraele-Milano sul passo San Marco

18 novembre 1935

© Archivio storico fotografico FAEM – Anonimo

Paura non ne ho mai avuta, anche se quando si doveva salire sui pali era spesso per riparare guasti in condizioni precarie, col maltempo, fulmini e neve… ma chissà, la mia doveva essere una vocazione, c’ero portato: fin da ragazzino mi piaceva salire sugli alberi, arrampicarmi, saltare di ramo in ramo”.

Testimonianza di Giuseppe Tomè, operaio del Reparto Linee AEM per ventitre anni
[Grytzko Mascioni, Irene Tucci, Le acque e gli uomini. Il dovere della memoria, Milano, AEM, 2000, p. 213.]

Le linee di trasmissione, nonostante il loro aspetto invasivo, hanno rappresentato fin dalle prime applicazioni della corrente alternata e alla possibilità di portare energia a lunghe distanze, un elemento di progresso e modernità, un atto di conquista dell’uomo sulla natura, in particolare montana.

Una rete di cavi e acciaio che ha visto all’opera in AEM squadre di operai e tecnici non solo nella pianificazione delle linee e nella loro costruzione, ma anche nella loro perenne manutenzione e aggiornamento, per garantire alla città un continuo approvvigionamento elettrico.

Al di là dell’evoluzione della tecnologia elettrica e costruttiva, in primo piano emerge l’impegno dei lavoratori del Reparto Linee, sospesi tra terra e cielo, chiamati alla non facile responsabilità di assicurare, in ogni condizione climatica o di terreno, energia alla metropoli.

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