21 Giugno 1953
Colonia montana AEM di Edolo.
© Archivio storico fotografico FAEM – Paolo Moreschi
Con il nuovo piano assistenziale inaugurato nel Dopoguerra dal presidente Roberto Tremelloni le principali strutture utilizzate da AEM per le colonie estive, organizzate in due turni da trenta giorni, sono quelle di Edolo e Igea Marina.

L’acquisto dello stabile a Igea Marina, per un importo di 70 milioni di lire e con una disponibilità di 320 posti per turno, viene definito già nel 1951, mentre la colonia montana di Edolo viene allestita l’anno successivo all’interno di una vecchia sottostazione, con una spesa di 20 milioni di lire, su esplicita richiesta dei lavoratori per quei bambini “per i quali non è indicato il mare”.
Dopo la vendita dello stabile, nel 1965 il soggiorno verrà poi spostato nella nuova struttura di Teglio, in grado di ospitare ben 120 bambini per turno.
L’importanza che le colonie rivestono nel sistema assistenziale di AEM è visibile anche dal numero delle presenze, nonostante esso tenda a diminuire nel corso degli anni: i bambini accolti a Igea Marina, 581 nel 1957, scendono a 391 nel 1963, mentre quelli alloggiati a Edolo, 190 nel 1957, diventano 110 nel 1963.
In totale, le spese di gestione per le colonie alla fine degli anni Cinquanta superano sempre i 30 milioni di lire e riguardano principalmente l’alimentazione dei bambini, il personale di vigilanza e i medicinali.