2016
Centrale idroelettrica AEM di Grosotto (1910)
© Archivio storico fotografico FAEM – Francesco Radino
Dopo la costruzione della centrale termoelettrica di piazza Trento (1905) il Comune di Milano, attraverso l’opera degli assessori “politecnici” Giuseppe Ponzio e Cesare Saldini, avviò subito la ricerca di risorse idriche per la produzione idroelettrica.
Sin dal 1906 iniziarono le procedure di acquisto delle concessioni d’acqua e la progettazione di un impianto idroelettrico a Grosotto, in Alta Valtellina, collegato alla città di Milano da una lunga linea ad alta tensione.

Il Comune di Milano intraprese direttamente la realizzazione della centrale, attraverso la costituzione di un apposito Ufficio esecutivo, evitando così di anticipare l’iter burocratico per la costituzione dell’azienda municipalizzata milanese, che avrebbe comportato un eccessivo ritardo nel completamento dell’opera. Il progetto fu affidato a tre ingegneri e docenti del Politecnico: Gaudenzio Fantoli per lo studio della derivazione, Giacinto Motta per la parte elettromeccanica e Carlo Mina per le opere idrauliche ed edilizie.
Nel luglio 1909, quando i lavori di costruzione della centrale di Grosotto e della linea di collegamento stavano volgendo al termine, il Comune deliberò la costituzione dell’Azienda Elettrica Municipale (AEM), istituita l’8 dicembre 1910, solo pochi mesi dopo l’avvio dell’impianto valtellinese.
La centrale – ancora oggi operativa – deriva le acque direttamente dal corso del fiume Adda, intercettate in località Le Prese e convogliate verso Grosotto tramite un canale in galleria, con uno sviluppo complessivo di 12 km sulla sponda sinistra orografica della valle. Landmark industriale dell’impresa, la centrale di Grosotto, con la sua architettura policroma e il suo aspetto austero, è uno dei luoghi più importanti della storia di AEM, testimonianza vivente della volontà di una coesa classe dirigente di cooperare per la modernizzazione del nostro Paese.