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23 Febbraio 2022

Cantiere della diga AEM di Cancano II

15 ottobre 1956 – Cantiere della diga AEM di Cancano II (1956)

© Archivio storico fotografico FAEM – Foto di Paolo Moreschi

Nel 1952 per volontà del nuovo presidente AEM Roberto Tremelloni, già ministro dell’Industria e del Commercio nel Governo De Gasperi, furono avviati tre grandi piani quadriennali dell’impresa, incentrati sull’ampliamento e l’ottimizzazione dell’intero sistema idroelettrico in Alta Valtellina.

La prima fase di sviluppo (1952-1956) riguardò la costruzione in caverna della centrale idroelettrica di Premadio e della grande diga di Cancano II.

La nuova diga ad arco a gravità, progettata dagli ingegneri Felice Contessini e Guido Oberti, entrambi docenti al Politecnico di Milano rispettivamente di Costruzioni idrauliche e Scienza delle costruzioni, collaudò una inedita costruzione in due fasi che comportò lunghe indagini sperimentali e prove su modelli presso l’Istituto Sperimentale Modelli e Misure (ISMES) di Bergamo, di cui Oberti fu anche direttore. Alta 136 metri, l’importanza di questa ardita realizzazione sta anche nella notevole ampiezza del raggio di curvatura e nella vastità del suo bacino che ampliò di molto la capacità del precedente invaso di Cancano I, destinato ad essere sommerso con la precedente diga del 1928.

Con la realizzazione dell’opera, anche la chiesetta di Sant’Erasmo, edificata da AEM su progetto di Albino Pasini nel 1933 in memoria dei dipendenti caduti in guerra e sul lavoro, venne completamente smontata e ricostruita più a monte, dove ancora oggi si trova.

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